Teatro in Parrocchia/Le Commedie: tanto impegno, grande passione
Due compagnie melendugnesi si presentano: “L’apauru” e “Gruppo teatrale modesto Cisternino”
Giorno dopo giorno, nella frenesia della vita, si cercano quelle “oasi di Paradiso” nelle quali respirare un’aria più leggera, un’aria spensierata. Una leggerezza e spensieratezza che però non ci estrania dal nostro essere, bensì lo fa scorgere ed osservare da prospettive altre, prospettive che lo rendono più reale, più nostro. E quale migliore arte, se non quella del Teatro, può far ciò in maniera così egregia! Un’arte che unisce, un’arte che insegna, un’arte che arricchisce. Un’arte che è realtà, perché, proprio come diceva il grande Jean Genet “Io vado a teatro per vedermi, sul palcoscenico, quale non saprei – o non oserei – vedermi o immaginarmi e tuttavia quale so di essere”, ognuno di noi non solo guarda, ma vive ogni atto in scena. Un amore quello per il teatro che ha coinvolto così profondamente ed intimamente la comunità melendugnese tanto da far nascere ben due compagnie teatrali, che con la loro genialità, forza e vivacità, regalano, anno dopo anno, sorrisi, successi ed orgoglio alla piccola cittadella. I due gruppi, che sono uniti da un “ceppo” originario comune, sono la compagnia teatrale “L’Aparu” e la compagnia teatrale “Modesto Cisternino”. Rappresentati da due grandi cittadini melendugnesi, rispettivamente Antonio Strazzullo ed Ivan Potì, alla richiesta di raccontare un po’ questo mondo così affascinante, con grande entusiasmo e gioia ci hanno regalato delle bellissime parole.
Quando nasce la compagnia teatrale?
STRAZZULLO – La compagnia nasce nel 2007, dopo che alcuni membri che originariamente facevano parte del Gruppo Teatrale Popolare Melendugnese si sono divisi e fusi con l’Azione cattolica, andando in scena con la prima commedia dal titolo “Coco la Fungia e Cumpari”, dove prese il primo premio l’attore non protagonista.
POTÌ – La compagnia nasce nel 1974 come gruppo teatrale popolare melendugnese per volontà di Modesto Cisternino. Dopo la sua morte, nell’ottobre del 2010, si è dato vita ad una nuova costituzione per volontà degli stessi componenti, diciamo più “vecchi” ovviamente tra virgolette, come Anna Chiara Elia, Valter Pisanò, Enzo Gallo tra i più rappresentativi ma tutti insieme con gli stessi proponimenti, dandole proprio in onore del suo originario fondatore, il nome di Gruppo Teatrale “Modesto Cisternino”. Iscritta nel registro regionale delle associazioni, è un’associazione di promozione sociale ed è affiliata Aics (associazione italiana cultura e sport).
Quale è il motivo che porta alla sua nascita?
STRAZZULLO – La mia passione per il teatro nasce fin da bambino. Cresco assaporando giorno dopo giorno la vita del teatro, poiché ho la fortuna fin da piccolo di poter ammirare e studiare grandi attori di teatro esibirsi al Teatro Politeama di Napoli, nei pressi del quale mio padre aveva la sua attività. E una volta giunto a Melendugno ho portato con me quell’amore e quella voglia di creare, anche se in piccolo, una compagnia attraverso la quale coltivare e gustare, assieme ad altri, questo grande amore.
POTÌ – Sicuramente per il grande amore per il teatro insito in ognuno di noi e poi per la volontà di tramandare quelle tradizioni popolari che via via stanno sfumando. Inoltre vi è anche il voler proseguire con i giovani la nostra cultura, poiché il nostro sogno nel cassetto è quello di fondare una vera e propria scuola di teatro. Questo desiderio nasce da ciò che noi riteniamo una grande fortuna ed è il fiore all’occhiello della compagnia, ossia quello di avere nel nostro gruppo tanti giovani che ci permettono quella sorta di passaggio di testimone verso le nuove generazioni.
Ad oggi da quanti membri è costituita? Crede che continuerà ad esistere anche con le nuove generazioni?
STRAZZULLO – La compagnia è costituita da diciotto persone e dal momento che all’interno del gruppo vi sono diverse figure di giovani, molto bravi e motivati, sono convinto che continuerà ad esistere attraverso i nostri giovani, perché il loro amore per il teatro è grande.
POTÌ – Ad oggi contiamo trentacinque soci effettivi, dai ventuno di un tempo. Per quanto riguarda i nostri giovani, vedendo la loro propensione e buona volontà mi auguro che possa continuare anche con loro, perché oltre all’aspetto ricreativo, il teatro è fortemente formativo, poiché ha insito in sé la capacità di far crescere, schiudere l’individuo verso se stesso e quindi verso il mondo, aiutando a far conoscere e superare quei limiti che ognuno di noi ha o potrebbe avere.
Con quale criterio vengono scelti gli spettacoli e quali sono le tematiche maggiormente affrontate?
STRAZZULLO – Le commedie spesso vengono riprese da grandi copioni napoletani, o comunque da testi che bene si adattano alla terra salentina e che non sono stati precedentemente messi in scena da altre compagnie nella nostra terra. In particolare si cerca di sottolineare ed evidenziare, attraverso la comicità, quegli “usi e costumi” morali e sociali tipici del nostro tempo e della nostra comunità.
POTÌ – Le commedie, almeno le ultime, sono state scritte dal nostro egregio concittadino Enzo Gallo, e ne è egli stesso brillante interprete. Nelle trame delle sue parole si riprendono proprio quei valori antropici che al giorno d’oggi vanno sfumando, quali l’amore, i rapporti umani, i valori sociali e, attraverso la provocazione di un’intelligente ilarità, vengono veicolati. Sono dirette con grande maestria ed anche interpretate da Anna Chiara Elia.
Quale il messaggio che si cerca di trasmettere?
All’unisono i Presidenti hanno espresso il medesimo pensiero – Il messaggio che deve sempre trapelare è un messaggio di unità, di sostegno reciproco, di condivisione e di vita insieme, perché il valore più importante è, e sarà sempre, il Valore Umano.
Chiara Luna Candido Stomeo
Fonte: http://loradelsalento.diocesilecce.org/teatro-in-parrocchiale-commedie-tanto-impegno-grande-passione